Pubblicità sui social per il B2B: ha senso investirci?
Hai un’azienda B2B (Business to Business) e ti stai chiedendo se è il caso di investire in pubblicità sui social? Tranquillo, è comprensibile che tu abbia dei dubbi. Ci sono veramente molte variabili da tenere in considerazione. In primis bisogna considerare l’entità della tua clientela. Se le aziende a cui vendere sono veramente poche, è difficile che otterai buoni risultati. Negli altri casi, invece, ci sono molte soluzioni da poter adottare.
In questa sede non vogliamo decantare verità assolute, ma solo esporvi le nostre considerazioni su cosa ha senso fare e quando, per i principali social network.
Partiamo da Facebook (e Instagram)
Come forse già saprai, Facebook e Instagram sono gestibili dalla stessa piattaforma (Business Manager), pur non avendo le stesse funzioni. La maggior parte delle campagne di sponsorizzazione create su Facebook, possono essere posizionate anche su Instagram, con obiettivi similari. Tieni presente che Instagram è in forte ascesa e se inizialmente veniva considerato il social dei millennials, qualcosa sta cambiando. Basti pensare alle Stories e a come possano essere considerate una vera e propria opportunità di business.
Su entrambi i social, così come su LinkedIn come vedremo, puoi creare inserzioni per la raccolta di contatti (Lead Ads), sottoforma di immagini, caroselli di immagini o video. Sarai libero di scegliere a chi mostrare l’inserzione, attraverso la targetizzazione offerta da Facebook.
Potrai, ad esempio, selezionare un utente che ha attuato uno specifico comportamento o ha manifestato un particolare interesse. Inoltre, puoi creare un pubblico personalizzato a partire dai contatti del tuo database. Inserendo infatti indirizzi email o numeri di telefono, Facebook troverà gli utenti che corrispondono a quei dati, fornendoti un pubblico personalizzato da utilizzare nelle tue campagne o come origine per la creazione di pubblici simili. E qui si aprono veramente infiniti scenari, che forse nessun social al momento permette di attuare. Il pubblico simile è un pubblico che a varie percentuali, è simile per interessi, dati demografici, etc… a quel pubblico che tu hai indicato come origine.
Stai già pensando a tutto quello che potresti realizzare? Tieni però ben presente anche i rischi. Eccone alcuni:
- Le variabili da settare nell’attivazione di una campagna sono veramente tante, forse troppe e probabilmente ti toccherà fare dei test (magari anche degli errori) prima di individuare la giusta combinazione di formato pubblicitatio e target.
- Fai attenzione al messaggio e all’azione che inviti a compiere. È fondamentale che le due cose siano sempre congruenti e soprattutto tengano presenti le altre variabili. Ti faccio un esempio pratico: se immagini che il tuo target dalle 9 alle 18 si trova in ufficio, è più facile che veda la tua inserzione mentre è al computer e quindi sia più propenso a scaricare un e-book, rispetto a quanto possa esserlo il sabato pomeriggio alle 19.00, dal suo smartphone.
- I moduli di generazione contatti di Facebook (citati precedentemente) permettono all’utente di terminare l’azione all’interno di Facebook stesso. Vuol dire che l’utente non dovrà andare sul sito web e compilare il modulo, bensì questo verrà precompilato da Facebook in automatico, con i dati che sono stati utilizzati per la registrazione e che spesso non vengono modificati dall’utente al momento dell’invio del modulo. Questo significa che, se l’utente non cambia l’indirizzo email o il numero di telefono, raccoglierai probabilmente dati privati e non aziendali.
Quando si parla di B2B è senza dubbio il primo social network a cui si pensa. Consente una profilazione in base a professione, settore, ruolo, dimensioni azienda e molto altro.
Cosa puoi promuovere con LinkedIn? Innanzitutto annunci testuali che rimandano al tuo sito web. Se non hai una pagina di destinazione creata ad hoc sul tuo sito, puoi scegliere di promuovere un articolo di carattere informativo ed eventualmente associare ad esso un piccolo form che, senza uscire da LinkedIn, consentirà alle persone di lasciare il proprio indirizzo email per approfondire il tema da te pubblicizzato. Una terza modalità di sponsorizzazione riguarda i messaggi inMail, che permettono di personalizzare mittente, oggetto e corpo della mail, con lo scopo di fare recapitare un messaggio promozionale all’interno della casella di posta dell’account LinkedIn. Quest’ultimo è senza dubbio uno strumento efficace ma non consigliato se l’obiettivo è quello di aumentare il traffico sul sito.
LinkedIn raccoglie sicuramente una moltitudine di aziende e dipendenti delle stesse. Il pubblico ideale se si pensa al B2B! Ma i costi di acquisizione sono senza dubbio più alti, rispetto agli altri social, anche perchè, almeno in Italia, ha un numero molto più bassi di iscritti. È difficile che una campagna su LinkedIn dia buoni frutti con budget bassi e a lungo termine. Dopo la prima fase, purtroppo si tende a saturare il pubblico, senza possibilità di diversificarlo. Ciò significa che il messaggio verrà mostrato a lungo andare, sempre agli stessi soggetti.
YouTube
Si, anche Youtube è un social. Il più utilizzato in assoluto per la ricerca video. Puoi creare il tuo canale Youtube e usarlo per veicolare i contenuti che ritieni più opportuni, o puntare sugli annunci. Si, perchè Youtube per il B2B può giocare un ruolo veramente importante, soprattutto se si sta offrendo un prodotto o un servizio che ha bisogno di spiegazioni. A questo proposito, puoi creare un video che miri a sponsorizzare un particolare aspetto della tua strategia, l’importante è assicurarsi di dare, nei primi secondi del video, tutto ciò che si può. Catturare in questo modo l’attenzione dell’interlocutore che sarà stimolato ad approfondire il contenuto.
Per intenderci, gli annunci su Youtube sono quei video che vengono riprodotti all’inizio di altri video e che è possibile saltare solo dopo un tot di secondi. Puoi fare in modo che chi ha visitato il tuo sito o meglio ancora la tua landing page, veda poi quel particolare video come annuncio su Youtube. E tu? Pensi di poter realizzare un video a questo scopo?
Twitter per il B2B? Ha senso veramente in rari casi. Se la tua azienda fa parte di un settore in cui esistono veramente tanti tanti influencers, allora potrebbe avere senso lanciare delle campagne che abbiano l’obiettivo di raggiungere i followers dei cosiddetti influencers. Un altro caso in cui Twitter può dare risultati, ha a che fare con gli eventi di settore. Se ti interessa intercettare persone che stanno partecipando ad un dato evento, Twitter te lo permette. Magari a questo pubblico potrai mostrare un tuo evento affine o un altro tipo di messaggio. Infine, puoi valutare di mostrare il tuo annuncio a chi ha menzionato uno specifico termine nei propri tweet. Vale la pena provare se in quel momento, il tuo settore sta avendo un picco di visibilità nei media tradizionali, allora si!
Qualsiasi sia il tuo obiettivo, non dare per scontato nulla. Testa la tua strategia su più canali, formati e utenti. Solo dati alla mano potrai capire cosa funziona meglio per la tua azienda. E ricorda che tutti i business sono costiuiti da persone, e le persone usano i social network.
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